La norma del Dl ‘Taglia prezzi’, approvato ieri dal Senato, introduce l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi.
Il solo annuncio dell’approvazione della norma ha nuovamente bloccato tutto.
Dopo la telenovela della cessione dei crediti, è’ iniziata la corsa alla ricerca di imprese in possesso di una qualunque delle attestazioni SOA che, peraltro, non rappresenta garanzia assoluta di qualificazione di un’impresa.
“Le imprese in possesso di tali certificazioni sono complessivamente 23.000, di cui solo circa 17.000 per le categorie interessate” afferma Mauro Ordazzo, Presidente CNA Alessandria e imprenditore edile “a fronte delle quasi 500.000 imprese operanti nel comparto delle costruzioni, che costituiscono la vera ossatura del settore e rappresentano la prima risposta alle istanze dei cittadini.
“La certificazione SOA non serve a contrastare il fenomeno delle frodi, come non è utile replicare negli appalti privati istituti tipici del settore pubblico” aggiunge Roberto Bollito, Presidente CNA Costruzioni Asti. “Servirebbe, piuttosto, una legge – da tempo attesa dal settore – che riconosca il profilo professionale ed i requisiti delle imprese edili. Ancora nel 2022 chiunque può avviare un’attività in edilizia, nonostante le responsabilità che questa attività comporta”.